Mission
Diffondere una cultura della sufficienza.
Le caratteristiche peculiari di Savenergy:
Reputazione
Qualità
Indipendenza
Alta professionalità
Visione ampia
S
avenergy è nata dall’unione di tre soci, con tre esperienze professionali diverse ma che negli anni si sono ritrovati a collaborare nell’esecuzione di numerose diagnosi energetiche. Da lì è nata la decisione di riunire le competenze in un unico soggetto.
Savenergy è una società di professionisti in cui scopi, obiettivi, indirizzi e modalità d'azione sono espressione diretta dei soci e delle loro storie.
Ecco i tratti principali:
Reputazione. Correttezza nei confronti delle persone con cui si entra in contatto: nei rapporti di lavoro, nei contatti commerciali.
Qualità. È un nostro limite: non riusciamo a modulare l’intensità del nostro impegno in ragione di quanto veniamo pagati. Non siamo in grado di fare un brutto lavoro, anche a costo di rimetterci.
Indipendenza. Il cliente ha un’esigenza, ci chiama per un parere, si fida di noi e ci paga per fare quello che ci riesce meglio: diagnosi in risposta alle sue esigenze.
Alta professionalità. La ricerca continua per acquisire maggiori e più qualificate competenze, riconosciute attraverso certificazioni e lavori effettuati. Questo per sottrarci dal mercato melmoso dei servizi a scarso valore aggiunto, quali le certificazioni energetiche, le pratiche amministrative, le dichiarazioni di conformità, dove regna una feroce competizione che punta a deprimere i costi e ad annullare la qualità del servizio reso.
Visione ampia. Non stiamo soltanto con la schiena curva sui calcoli ingegneristici. Ogni tanto alziamo la testa. Cerchiamo di avere una visione più ampia. Ci interessa e partecipiamo alla discussione sulla politica energetica. Partecipiamo, o abbiamo partecipato, attivamente ad associazioni ambientaliste. Le nostre conoscenze sull’Ecodesign, sull’Analisi del Ciclo di Vita, o sulla Carbon footprint, gli studi fatti in ambito exergetico, mostrano come cerchiamo di interpretare il nostro ruolo con una lettura del contesto tecnologico con strumenti più atti a comprenderne la complessità.
Crediamo che il cambiamento climatico sia in atto e non si possa più dubitare che questo sia dovuto principalmente all’azione dell’uomo. Il cambiamento climatico è principalmente causato dall’uso dei combustibili fossili che producono anidride carbonica e altri gas serra. Ci rientrano tutte le attività economiche a tutti i livelli: dalla produzione di energia elettrica al suo uso dissennato; dallo spostamento irragionevole delle merci ai mezzi scelti da noi per spostarci; dalle produzioni agroalimentari intensive, spesso realizzate in luoghi impossibili, ai modelli alimentari sbagliati e spreconi.
Riteniamo che le risorse del pianeta sono limitate e limitato è anche lo spazio in cui collocare i rifiuti, l’uso dei combustibili fossili va rapidamente abbandonato e altrettanto rapidamente è necessario sviluppare le energie rinnovabili.
Bisogna anche rendersi conto che la transizione dall’uso dei combustibili fossili a quello delle energie rinnovabili, pur essendo una condizione necessaria, non è di per sé sufficiente per mitigare il cambiamento climatico e tanto meno per costruire un futuro sostenibile. E’ indispensabile anche ridurre il consumo di energia e di ogni altra risorsa, particolarmente nei paesi sviluppati come il nostro dove regna lo spreco.
Crediamo che l’efficienza energetica possa costituire realmente, nella fase di transizione, un enorme serbatoio di energia virtuale dal quale attingere: fare di più con meno. Ma non riponiamo una fiducia totale nell’efficienza: le virtù della tecnologia non possono risolvere i problemi di prospettiva dell’uomo. Occorre recuperare il concetto di uso razionale dell’energia per impedire che si creda che anche la produzione da fonte rinnovabile sia un gioco senza perdite: in natura ogni trasformazione produce entropia. Non si può tornare indietro, al punto di partenza. Si possono limitare i danni. E’ bene tenerlo a mente quando si parla di fonti rinnovabili o di economia circolare. Per questo è necessario in primo luogo ridurre i consumi. E poi utilizzare in modo razionale l’energia: l’elettricità, fonte nobile, per gli usi che possono funzionare soltanto con l’elettricità; il combustibile, fonte limitata, per quegli usi ristretti che lo necessitano; il calore, da non sprecare, da accoppiare all’uso rispetto ai livelli prossimi di temperatura. Ed ancora, siamo convinti che ottimi risultati si potranno raggiungere promuovendo un cambiamento dei comportamenti individuali o sociali e delle loro basi culturali ed organizzative dai quali potranno derivare vantaggi economici, sociali ed ambientali convergenti verso un vero sviluppo sostenibile. È importante capire che la riduzione dei consumi non può essere basata solo su un aumento di efficienza delle “cose” che usiamo (automobili, condizionatori, lampade ecc.), perché in tal caso può verificarsi l’effetto rebound (rimbalzo): una persona quando risparmia denaro per l’aumento di efficienza delle cose che usa è portata a spendere quel risparmio in altri modi, causando ulteriori consumi. Prima di puntare su aumenti di efficienza delle “cose” che usiamo, è necessario diffondere una cultura della sufficienza per far sì che le persone diventino consapevoli dei vantaggi di vivere in un modo sobrio, riducendo l’uso delle “cose” stesse. La sobrietà è uno degli elementi fondamentali per il successo di adeguate politiche di mitigazione e adattamento climatico.